Pane d’afflizione acqua d’oppressione







“…E io vi servo con amore e compassione
rendendo vostre le mie parole i miei sentimenti;
per chi ne ha bisogno e
per chi non ha parole per esprimere ciò che sente.”

Christian








Pane d’afflizione acqua d’oppressione








Il mio cuore si è allontanato da me 
e alla mia casa voglio tornare








I




...il caos è la tenebra al di sotto dell’eone primo
un immagine celeste scaturì 
a metà fra gli immortali e coloro che vennero dopo di essa





...l’ombra seppe che qualcosa di più grande esisteva
così fu invidiosa e generò l’invidia
un aborto privo di spirito che fu ombra
la sostanza acquosa apparve
e dall’ombra scaturì l’odio e la materia





...e venne fuori dalle acque della tenebra
col suo aspetto di leone la sua grande potenza
ma ignorava da dove era venuto
egli vide l’immagine soltanto dal riflesso delle acque
credette di essere il solo
e il suo pensiero fu come un vento che soffiava sulle acque





...e divise le acque dalla materia
e creò la sua dimora il cielo
elogiò se stesso e generò tre figli
poiché possedeva entrambi i sessi





...furono sette con nomi maschili e femminili
e il padre costruì dimore di bellezza in ogni cielo
“non ho bisogno di nulla
nessuno esiste all’infuori di me”





...prima esiste lo splendente immortale
egli si manifesterà nei corpi che plasmate
la verità sarà resa manifesta





...e quando il figlio vide l’immagine riflessa nelle acque
sdegnò il padre fu odiato e invidiato
e ricevette il riposo.








II




La corsa ovunque
il contatto è contaminazione
sofferenza deserto
il pianto il pentimento
misericordia
il ventre dell’anima risiede all’esterno
così si volterà all’interno
e ritornerà alla sua natura originaria
i patimenti sono fuoco e crisma





...le tribolazioni son niente
tutta la vita le opere son niente
colui ch’è ultimo deve prostrarsi
umiliarsi nell’intimo
allontanarsi da ciò ch’è vivente
farsi strumento





…il tempo prima di nascere
la visione la scelta la sofferenza
il disegno che riconduce all’origine del dentro





…l’essenza arriva col vuoto ed il silenzio
ciò ch’è già colmo non si può colmare
le labbra tacciono ciò ch’è interno
poiché non lo conoscono
il vuoto inganno il pianto dell’oscurità
le onde del dolore la nota greve del rimpianto.
“Chi non odia la propria anima non può seguirmi”





...sapendo chi sei esisterai
la profondità del tutto
il visibile e l’invisibile
comprendere ciò che non è visibile
il corpo è generato
visibile nella sua radice
il frutto che li nutre
sopravvivono divorando creature simili
il decadimento il perire senza speranza





…la luce brilla nel luogo
poiché ne possiate uscire
non restare





...la dissoluzione della materia
il contenitore lo zero
l’amarezza le catene della schiavitù
l’attrazione verso il basso la morte
l’assimilazione al corruttibile
molti sono coloro che non conoscono





...l’imperituro non perisce
il mondo non è la speranza
la prigione che perirà
il vostro dio è il mondo
non si è giunti per restare.








III




Colui ch’è ultimo è strumento
in ragione della sua esclusione
egli è disprezzato
carico della materia concupiscente
lo strumento la sublimazione delle pene
di colui ch’è perfetto 
uno che si trova nel mondo 
ma che non è del mondo
per questo l’albero non ha prodotto frutti
i rami sono stati spezzati le radici divelte
l’unto dal disprezzo passa per la stretta porta
la materia illica è l’illusione
la prostrazione è il distacco dalla materia
la preghiera è il flusso per la sorgente
la rinuncia il fuoco verso la porta della trasformazione
coloro che non vedono non sanno
poiché guardano con gli occhi della somiglianza
essi vedono l’apparenza dell’illusione
il non mondo dell’ultimo eone
l’unzione è il destino 
il disprezzo il suo crisma
le pene il legno a cui è appeso
colui ch’è ultimo 
strumento.






10 Settembre 2019