ανάσταση μέσω της αποχής










ανάσταση μέσω της αποχής







I





Quando ci separammo dimenticammo
dimenticando soffrimmo 
e divenimmo compimento della materia





Non seppimo di dove fummo
e non vedemmo la verità 
perché non alzammo lo sguardo





Come colui che emerse dalle acque 
ingannammo noi stessi
credemmo di essere unici
e confondemmo la materia con lo spirito





L’inganno è di questo mondo
guardammo il riflesso sulle acque
e credemmo che fosse il vero
generammo miriadi di pensieri 
che soffiarono nei tempi
e perdemmo il contatto con ciò ch’è vivente





Precipitati nell’ultima sfera
abbiamo reso casa l’eone della materia
idolatrando i sensi e i pensieri ci allontanammo
trovammo un inganno che fu verità
e così uccidemmo noi stessi





La verità non è di questo eone
ciò ch’è immortale non t’abbandona
le spoglie il ricordo il respiro sono le vesti
strada sono il silenzio intimo la conoscenza
l’accesso è la sorella con la chiave d’oro
così la porta non è il fine 
ma colui che vede oltre si fa occhio e forma





Quando accettammo ci prostrammo
quando ci prostrammo rinunciammo
quando rinunciammo ci svuotammo
quando ci svuotammo fummo colmati
quando fummo colmati ascendemmo
quando ascendemmo divenni






II






Colui chӏ perfetto ha donato se stesso
il dono la rinuncia l’amore universale
l’Unità è il dono per colui che si fa bimbo ignudo





le discipline che separano sono frutto della materia
la verità non è in bocca all’uomo 
non è parola ma simbolo





il cercatore di morte verrà ridestato
la morte dell’illusione
il mondo vivente che diviene opera





chi non abbandona la propria forma
non potrà tornare alla forma





superamento della separazione
eone casa
trascendenza della materia





aceto fiele privazione e silenzio
farsi ultimo e piccolo
l’ascesi è nella morte





conclude il ciclo colui ch’è buono 
poiché viene chiamato ad essere perfetto
il ciclo perituro del transeunte giunge a compimento 
laddove s’incarna in un essere simile agli angeli






III






E venne simile alla notte
portando nel mondo pentimento
si spogliò delle vesti in preghiera
a tutti fu concesso ma pochi la udirono
coloro che udirono si genuflessero in pianti
riscoprirono il proprio sé ignudo
a motivo della propria emanazione





gli abbandonati furono ritrovati
riscoprirono il dentro del fuori
ed essi stessi abbandonarono
ciò che loro fu dato





furono diminuiti da sé stessi in sé stessi
estranei in ciò ch’è estraneo
furono adoratori della porta
guardando ciò ch’essa cela
il grande abisso il cosmo interiore





essi videro la consumazione dell’eone
conobbero e all’immutabile si unirono





tornarono al luogo del primo eone 
ch’è il dentro e il fuori di ogni cosa 
per tornare uscirono nel dentro
furono rinuncia e abbandono
la casa è l’origine






IV






Dio del silenzio luogo del riposo
senza forma tra i senza forma
gloria incommensurabile
tutto inconoscibile
forma dell’ingenerato
bisbiglio di quiete
acqua di pace





il momento che nessuno ricorda 
siamo polvere in cerca della luce
non si può trarre la verità dall’ordinamento del mondo
autogoverno provvidenza predestinazione
vuoto insensatezza mancanza di discernimento
La verità è la liberazione dalle catene
pensiero io tu
Colui che diviene immortale è armonia
armonia di fronte alla morte





l’ingenerato non ha inizio 
colui ch’è creato perisce
colui che ha nome è creato





Egli è innominabile
la forma senza forma
le sembianze senza se e senza ma





la vista è un inganno del cuore
stranieri nelle proprie sembianze
colui ch’è infinito incomprensibile
le sembianze del sempre





invisible inconosciuto inimmaginabile
essenza al di sopra dell’intelletto conoscibile
Egli è l’intelletto inarrivabile
pensiero riflessione saggezza 
ragione potere conoscenza





colui che genera non crea
Egli è il generatore delle forze immortali
l’eone primo autogenerato
ciò ch’è creato perisce
ciò ch’è generato non perisce
i figli periscono perché creati 
non generati
perché il loro padre è una forza inferiore
ciò che non è rivelato è la fede


la creazione imperfetta e peritura
creata a somiglianza 
di ciò ch’è perfetto e immortale
il padre creatore non generatore
l’immagine è somiglianza di qualcosa ch’è infinito
il corpo e la materia trascendono ciò ch’è vero





Egli si guarda e si conosce
la forma immanifesta del preesistente
colui che vuole ascendere trascende
inganno della vista dei nomi 
tutto ciò ch’è manifesto
la diminuzione del sé
la chiave d’oro
la porta dell’inconoscibile
luminescenza dell’ascesa.







Settembre 2019